Raduno nazionale DUCATI ST |
Roma/Taormina - Stiamo organizzando un raduno, noi del forum ducatist.it, approfittando del ponte del 25 aprile - 1° maggio 2012.
Si è pensato di andare in Sicilia, un posto leggermente fuorimano per molti di noi. Ma, si sa, le nostre amate motociclette non desiderano altro: tanti km, e quando è possibile, evitando di prendere l'autostrada.
A seconda del numero dei partecipanti, a seconda della volontà degli stessi, a seconda del tempo a nostra disposizione, sarà possibile affrontare diverse tappe.
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Dove si potrà alloggiare |
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Villaggio Alkantara, Giardini Naxos
Si dormirà al Villaggio Alkantara e da qui si partirà per le tappe che via via si decideranno di affrontare.
La colazione la faremo in qualche bar fuori dal residence; a pranzo si potrà mangiare qualcosa di rapido o, se opportuno, si potranno degustare prodotti tipici siciliani in località che attraverseremo in moto. Si cenerà in qualche ristorantino/trattoria a Taormina o a Giardini Naxos o a Forza d'Agrò. Dipenderà da come si starà a fine giornata. :-)
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Le possibili tappe |
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L'estremo sud: Pachino. I luoghi del Commissario Montalbano. (circa 500 km)
Si parte da Giardini Naxos e si punta verso Noto, definita dall'UNESCO "l'apice e la fioritura finale dell'arte barocca in Europa".
Via da Noto, tutto cambia. Il paesaggio muta secondo le stagioni: bianco di interminabili fili di serre in primavera; giallo di sabbia e polvere in estate; incredibilmente verde in autunno e belle calde giornate di sole invernale. Le strade, ora, sono deserte: un ambiente selvaggio che diventa estremamente ordinato solo nella vicina Oasi di Vendicari.
Il sole accecante, il vento, la polvere, i fichi d'india... Le immagini che si catturano passeggiando sulla Balata sembrano appartenere ad un sud remoto: i pescatori vivono ancora in casupole che precipitano in mare; li vedi affaccendati attorno alle reti ed alle barche.
Pachino, invece, è la città. Caotiche e polverose (occhio!), le strade in ripida pendenza sono insieme botteghe, luoghi di incontro, di contrattazioni... Gli intonaci chiari delle case scrostate dal vento e dalla salsedine, fanno da sfondo alle tinte vivaci dei prodotti dell'orto: peperoncini, peperoni rossi a corno e pomodori, pomodori, pomodori.
Poi, di nuovo, il paesaggio si svuota; accecati dal sole abbagliante, si procede lenti attraverso la zona dei pantani, tra il mare e Ispica; all'interno, le colline appena accennate sono occupate dalle serre dei pomodori e, a tratti, da ulivi e filari di vite.
Dopo la graziosa città di Pozzallo, sono i luoghi del Commissario Montalbano a scorrere davanti agli occhi: il lungomare di Donnalucata che diventa, in TV, Marina di Vigata; a Scicli, le splendide facciate barocche sono prestate al commissariato ed alla questura di Montelusa, il castello di Donnafugata, che nel film Montalbano è la residenza del boss Balduccio Sinagra.
Inutile dire che in zona ci fermeremo per mangiare un po' di pesce fresco.
Riprenderemo, satolli, la strada visitando, infine, Modica trionfo del Barocco, mischiato a quel che resta della città medievale.
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Il Parco dei Monti Nebrodi. (percorso giallo + verde: 270km; giallo + rosso: 286km. Tutte 350km)
A sud della litoranea Tirrenica incastonato fra il Parco delle Madonie, il Parco del Monte Etna e i monti Peloritani si estende in 85.000 ettari il Parco dei Monti Nebrodi.
Certamente la bellezza di tutti questi Parchi, ognuno con le proprie peculiari caratteristiche, è in grado di rivaleggiare con i paesaggi e percorsi che si snodano fra 1.000 chilometri di coste che si estendono fra Mediterraneo, il Tirreno e il mare Ionio.
Tuttavia il fascino estremamente diverso fra i paesaggi montani e costieri molto spesso si integrano splendidamente fra loro con improvvise e impareggiabili vedute e panoramiche che coniugano le splendide coste con queste catene montuose rendono realmente unica la Sicilia, un vero condensato di bellezze tutte imperdibili, specialmente se visitati in sella alle nostre moto.
Il Parco è attraversato, dalle strade più belle e interessanti che sembrano progettate proprio per essere percorse in moto: a nord il Parco dei Nebrodi è materialmente separato dal Tirreno dalla Statale 113 nel tratto che collega Cefalù con Capo d'Orlando, a sud dalla SS. 120 che da Randazzo conduce fino a Nicosia e oltre, ad ovest dalla 117 che collega Nicosia con S.Stefano di Camastra e verso est dalla 116 che collega Randazzo con Capo d'Orlando, il Parco è anche attraversato dalla Statale n. 289 che da Cesarò conduce a S. Fratello con arrivo sulla litoranea a Sant'Agata Militello.
Tutti percorsi superlativi.
Le cime, che raggiungono la quota massima sul monte Soro a 1.800 mt. s.l.m., hanno pendii dolci e arrotondati che si aprono in ampie vallate solcate da numerose fiumare che sboccano sul Tirreno.
Particolarmente consigliata ai più golosi è la rinomata produzione locale di vere e proprie delizie del palato che spaziano dai profumatissimi funghi ai salumi prodotti con carni di suino nero tipico della zona, all'altrettanto pregiato olio di oliva ed eccellenti conserve di pomodori, melanzane e funghi.
La massima espressione gastronomica è rappresentata dai prodotti caseari, formaggi dolci e piccanti canestrati, pecorino nonchè una eccellente provola.
Caratteristiche comuni alle tre statali che attraversano il Parco è il fondo stradale sempre buono, a tratti ottimo, segnaletica stradale impeccabile, estrema varietè delle curve con vari tornanti su alcuni tratti.
Insomma un eccellente mix stradale in grado di rivaleggiare con i vicini percorsi del Parco dell'Etna (leggi sotto).
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Salita sull'Etna: la Mareneve. (pochissimi km: una settantina)
Ogni regione d'Italia ha almeno una strada che entra nel cuore, meta assidua per la gente del luogo e ricordo essenziale di un viaggio per chi viene da fuori. La Mareneve è una di queste, ma anche di più, in quanto si snoda sul fianco del più grande vulcano attivo d'Europa, regalando paesaggi assolutamente unici e ovviamente diversi a seconda della stagione.
Sinuosa come un serpente, assomiglia più ad una strada di collina che di montagna, sebbene superi ampiamente i 1500 metri. Difficile stabilire quale sia l'inizio e quale sia la fine: è una questione di gusti e di provenienza. La Mareneve collega Linguaglossa e Fornazzo (e quindi Milo e Zafferana Etnea).
Dividendola mentalmente in due parti, quella sud sale più dolcemente; da Fornazzo si alternano attraversano boschi e lave risalenti a periodi diversi che regalano paesaggi lunari di indicibile bellezza e fascino. Quando si è ormai raggiunta la sommità del percorso, una deviazione porta al Rifugio Citelli (m 1741) da cui si gode un bellissimo panorama sulla valle dell'Alcantara, fino a Taormina e oltre, al profilo della Calabria, nelle giornate limpide.
Poco prima della deviazione del Citelli, un cartello seminascosto dalla vegetazione indica il breve sentiero per la Grotta dei Ladroni, una delle poche raggiungibili in modo estremamente facile da chiunque.
L'altra metà si arrampica in modo molto più violento una volta raggiunta il limite dell'area del Parco dell'Etna da Linguaglossa; sono 11 i chilometri di curve e tornanti stretti che portano infine al Rifugio Brunek. Ancora un paio di chilometri e si raggiunge la deviazione per Piano Provenzana (m 1810), dove una volta vi erano gli impianti sciistici distrutti dall'eruzione del 2002. Ogni domenica, in qualsiasi stagione, i motociclisti si lanciano nel toboga che porta al Brunek e qui vengono accolti da Michele, con un caffè o un panino.
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Partecipanti (lista provvisoria) |
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- Giorgio - Taormina
- Francesco - Messina
- Maurilio - Roma
- Raffaele & moglie - Lugano
- Luciano - Lugano, via nave GE-PA, 24/04
- Mik87 - Milano, via nave GE-PA, 24/04
- Nick - Milano, via nave GE-PA, 24/04
- MAOFFICINA68 - Milano
- Robertomm - Milano
- Fabrizio & Anna - Torino, via nave GE-PA, 24/04
- Paolo (rex1984) - Pordenone
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